Oltre l’immediato

Oggi è s. Valentino [14 febbraio 2017, ndr]
Compito di Fisica in prima.
È prevista un’ora di ripasso prima della prova per togliere gli ultimi dubbi.
Accolgo all’inizio dell’ora la delegazione dei rappresentanti di classe per una richiesta. “Possiamo  spostare il compito”. Mi vien da ridere pensando che spostando si traslerebbe solo il problema che gli studenti avvertono. Richiesta respinta (la preparazione c’è stata).
Dopo 55 minuti di domande e risposte iniziamo la prova. Sembrano più pronti di quanto siano consapevoli.
Consegno i fogli delle verifiche e controllo sommariamente astucci e quanto sopra al banco (l’essenziale non è noto a molti studenti per cui si fa sparire l’inutile).Si parte! Proseguo con il check in (meglio controllare anche le gomme!). E… beccato!
Uno studente viene pescato con il righello nell’astuccio. Il retro del righello risulta fornito di formule pronte all’uso.
Si comunica allo studente la valutazione in tempo reale: l’unico numero primo pari (due!).
Consapevole dell’errore lo studente esclama: “sono un deficiente!”. Non glielo dico ma concordo.
Lo invito comunque a procedere perché terrò conto di cosa sa fare e cosa invece rimarrà come lacuna. Il voto è comunque definito e non modificabile.
Tutti gli studenti svolgono il compito concentrati e impegnati. Suona la campanella. Raccolgo tutte le prove.
Sto per uscire e lo studente “sgammato” viene da me: “Mi scusi prof”.
“Perché?” gli chiedo di getto. Risposta: “Le ho mancato di rispetto”.
Bel colpo ragazzo!